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LA GESTIONE PARTECIPATA DELLE MENSE SCOLASTICHE

LA GESTIONE PARTECIPATA DELLE MENSE SCOLASTICHE

14.02.13, Letizia.Lacava Lacava

Lo Stato taglia i fondi e i genitori si organizzano. RisorgiMenti.Lab può essere utile?

La gestione dei servizi di ristorazione scolastica si scontra, attualmente, con i tagli imposti dal governo centrale agli Enti Locali che, nel contempo, sono tenuti a garantire massima qualità e sicurezza per gli utenti. Gli Enti Locali, dovendo ridimensionare le spese, riducono le risorse economiche destinate alle mense scolastiche, eliminano gli alimenti biologici e, in alcuni gravi casi, trovano difficoltà a fornire il servizio.
Tutto ciò accade sebbene la legge nazionale 488/99, una delle più avanzate d'Europa, imponga agli enti gestori della ristorazione scolastica e ospedaliera l'uso quotidiano di prodotti biologici. La politica nazionale del rigore sta assestando duri colpi al sistema della ristorazione: dai capitolati degli Enti Locali, infatti, sparisce il biologico, ritenuto troppo costoso e di complessa gestione.
In molti circoli didattici i comitati dei genitori mostrano preoccupazione per il calo di qualità dei pasti e per l'impossibilità di godere di un servizio fondamentale. È il caso del Comune di Catanzaro. Si discute da mesi sul problema della refezione scolastica in città e, ad oggi, non esiste una soluzione. Molte famiglie si trovano in difficoltà; pertanto, istituti scolastici e genitori chiedono soluzioni innovative.
Alcune scuole si sono organizzate in materia autonoma, attivando nuovi processi.
I genitori dell' IC- Patari-Rodari si sono auto-organizzati per finanziare un servizio mensa privato: la scuola fornisce i locali e i genitori finanziano una ditta privata che si occupa di ristorazione. Di fronte al problema e al bisogno ha prevalso la voglia di garantire ai ragazzi un servizio, senza però rinunciare alla qualità.
Il problema della ristorazione scolastica è piuttosto diffuso e non riguarda solo la città di Catanzaro; in questi giorni, a Soverato i genitori hanno organizzato un autentico flash mob per i costi troppo elevati e la scarsa qualità del servizio.
Pertanto, i membri dell'Associazione Aniti hanno contattato preliminarmente due scuole di Catanzaro che si sono auto-organizzate e sono in attesa di una proposta progettuale preliminare.
I processi suesposti, infatti, possono essere intercettati e sostenuti per mezzo della piattaforma Risorgimenti.Lab (progetto portato avanti dall'Associazione Aniti) che, grazie alla miscela di media civici, crowdfunding e coworking, potrebbe proporre la diffusione di un modello di gestione partecipata delle mense scolastiche, attraverso il quale la comunità usufruirebbe di un servizio di qualità, con il minimo dispendio di risorse.
I media civici rappresentano lo strumento attraverso il quale i genitori e la società civile potrebbero partecipare attivamente all'iniziativa, chiedendo informazioni, offrendo suggerimenti per migliorare servizio; potrebbero, poi, finanziare l'idea progettuale attraverso un sistema di microcredito, il crowdfunding; potrebbero contribuire ad un costante monitoraggio del servizio, prestando la propria attività lavorativa in forma di volontariato (coworking).
Paradigmi positivi sono già presenti nel centro-nord, dove i genitori partecipano attivamente alla preparazione, alla valutazione e al controllo dei pasti somministrati ai propri bambini.
Pappa-mi, ad esempio, è una realtà ormai consolidata nel milanese. Si tratta dell'idea di due genitori, Muriel Verweij e Roberto Previtera, l'una medico e l'altro informatico. Insieme hanno realizzato un portale web dedicato alla ristorazione scolastica, con la finalità di acquisire dati sulla qualità dei pasti serviti nelle mense scolastiche.
I due genitori/valutatori hanno adottato il metodo della libera condivisione di informazioni, con lo scopo di divulgare notizie utili circa i principi di educazione alimentari e gli stili di vita corretti.

Contatti

Delegata Terza Missione - DISPeS
Prof.ssa Alessandra CORRADO
a.corrado@unical.it
0984/492518

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