Personalmente non penso che il problema dei quartieri abitativi dell'Unical sia la monocromaticità, piuttosto, percepisco e vivo, un problema di fuibilità degli spazi. Gli spazi ci sono, e sono tanti, ma solo pochi di loro sono riservati a quella che è la principale attività di uno studente: lo studio. C'è una mancanza considerevole di aule studio o spazi dedicati allo svolgimento di tale attività, ad esclusione di un'aula occupata (p2), qualche altro tavolino e la biblioteca che non è comunque il luogo adatto allo studio di gruppo perchè non è permesso parlare e quindi confrontarsi o studiare insieme a qualcun altro. Offrendo uno spazio per svolgere una tale attività si intensifica la frequentazione degli studenti, non solo quelli stranieri, agli spazi universitari, diversi dai bar e in momenti diversi dalle lezioni. Frequentando tali spazi, viene facilitato lo scambio di idee, consigli, qualche chiacchiera quà e là in momenti di pausa, facilitando così l'aggregazione tra colleghi, l'integrazione degli studenti stranieri e la fruibilità degli spazi, nonchè un risparmio considerevole di tempo che normalmente viene speso per cercare un'aula libera o per spostarsi da un'aula in cui sta per cominciare una lezione. Il progetto consiste nel concreto nell'installazione di diverse postazioni di studio all'interno degli ex uffici del centro residenziale. Tali postazioni possono essere realizzate con tavoli e sedie preferibilmente in legno o recuperando arredamento già presente. In alternativa e/o in aggiunta, è possibile replicare la stessa idea all'esterno realizzando delle postazioni con tavoli e sedie preferibilmente in legno da esterno, per rimanere in armonia con il verde che caratterizza il quartiere residenziale. Ancora meglio se realizzati con pallet o materiale da riuso. Per la soluzione da esterno, bisognerà fissare tavolo e sedie (o panchine) al suolo per evitare eventuali furti, inoltre è necessaria una copertura per il sole (tipo gazebo o tettoia). In entrambe le soluzioni sarà opportuno lasciare una postazione per i soggetti sulle sedie a rotelle (che non hanno quindi bisogno del posto a sedere). Necessari sono anche dei cartelli, sui quali scrivere delle regole da osservare per garantire a tutti di poter studiare parlando con il vicino ma senza disturbare gli altri, o per evitare di usare i tavoli per picnic, o altri usi diversi dallo studio. Le postazioni dovranno essere miste, ovvero tavoli con 6 posti a sedere, 4 posti a sedere e 2 posti a sedere. Saranno infine strettamente necessari dei cestini per la raccolta della carta, facilitando così il mantenimento della pulizia del posto. Inizialmente è preferibile avviare una campagna di sensibilizzazione al rispetto della pulizia dei luoghi, il deturpamento delle postazioni e il disturbo del compagno accanto. Spiegare bene a tutti i fruitori delle postazioni qual è il fine dei tavoli: lo studio e non il picnic, il coworking e non il baccano. Facilitando la fruizione degli spazi, non importerà più se le mura sono grigie, viola o gialle, al contrario, colorare una parete in modo acceso non implica togliere il 'grigiore' di un luogo.