UN TETTO PER EQUOSUD
11.02.23,
In tutti questi anni abbiamo scelto di non avere una casa.
Non perché pensassimo di non averne bisogno. In realtà, chiunque ha diritto ad abitare un luogo. Se non abbiamo avuto una sede fissa, è solo perché l'intera Calabria è la nostra casa.
E poi perché le attività che svolgiamo sono talmente nomadi, che a volte ci manca il tempo di affondare le radici.
Consorziare i produttori, distribuire i loro prodotti, accertarci che non siano il frutto di attività estrattive o
basate sullo sfruttamento del lavoro, incontrare i difensori dei beni comuni, partecipare alle lotte sociali e ambientali: tutto ciò per noi significa Equosud. È un quotidiano lavorio meraviglioso, il nostro.
Ci permette di abbracciare persone e luoghi stupendi. Ma è anche molto intenso, frenetico, dispendioso per le nostre energie.
Lo facciamo con entusiasmo e passione. Soprattutto agiamo e pensiamo con realismo e dignità.
Per questo motivo, non ci piacciono né le narrazioni vittimiste della Calabria né quelle trionfalistiche.
Non andiamo d'accordo con quegli intellettuali che individuano i mali della nostra terra in chissà quali cause esterne, storiche, mitologiche. Riteniamo che questa rappresentazione serva solo a garantire la condizione privilegiata di questi presunti soggetti illuminati.
Né tantomeno siamo disposti a subire le incudini e i martelli della mafia e dell'antimafia.
Lo stato di guerra in cui è mantenuta la Calabria, le presunte peculiarità di questa nostra terra, sono spaventapasseri che garantiscono il sistema di potere che ci affama e devasta.
Grazie ai nostri Percorsi Resistenti, continueremo a camminare tra i boschi dell'Aspromonte, nella piana di Gioia Tauro, sulle spiagge dei litorali jonici e tirrenici, nelle fiumare e tra i borghi grecanici, insieme a quanti vorranno conoscere le storie orali dei paesaggi e dei volti di Calabria.
Grazie ai nostri produttori e produttrici, ai braccianti della Piana e a tutti i lavoratori continueremo a sfidare la grande distribuzione, seminando dignità nel lavoro e portando in altre regioni del Paese chiamato Italia la qualità immensa dei nostri beni.
Da oggi avremo pure una casa. Non sarà solo nostra: vogliamo che diventi la sede di tutte le donne e tutti gli uomini che credono nella possibilità di coordinare i comitati e le associazioni e che non si limitano ad annunciare che forse in futuro costruiranno un'altra Calabria.
Fonte: Equosud