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BENI PUBBLICI: UN’APPROFONDITA ANALISI NORMATIVA

BENI PUBBLICI: UN’APPROFONDITA ANALISI NORMATIVA

19.03.13, Gaetano Ierardi

Il "Disegno di Legge" della Commissione Rodotà ed il "Decreto Salva Italia" del Governo Monti

L'idea generale del progetto Agathìa, è di creare un sistema, innovativo ed immediato, che permetta a comunità locali, singoli cittadini, associazioni, mondo del terzo settore ed a tutti i soggetti a vario titolo interessati, di poter attuare un intero ciclo di progettazione, al fine di realizzare attività concrete per la valorizzazione dei beni pubblici e privati, sottoutilizzati o in stato di abbandono. La proposta prende avvio sulla scia dell'ampio dibattito che, nell’ultimo decennio, si è sviluppato a livello politico nazionale, nel mondo accademico, nelle istituzioni nazionali e locali, e che ha coinvolto differenti studiosi, giuristi, economisti, sociologi, ecc., sulla tematica dei beni pubblici. Con la presente iniziativa progettuale, si vuole avviare un processo di progettazione partecipata e di reale concertazione, al fine di creare le giuste sinergie tra chi vorrebbe intraprendere iniziative di valorizzazione, e le istituzioni locali. Si vuole, inoltre, innescare il medesimo processo al fine di valorizzare i beni privati, spesso rimasti in stato di abbandono o di sottoutilizzo, nei centri interni.

La prima parte della ricerca, è stata dedicata allo studio della letteratura esistente, utile ad inquadrare il fenomeno oggetto di indagine. Sono stati consultati i dati forniti dai principali istituti di ricerca, nella raccolta e analisi di letteratura grigia prodotta, per una prima caratterizzazione ed una migliore messa a fuoco delle principali problematiche, che il progetto Agathìa si propone di affrontare. L'approfondimento sulla letteratura è stato effettuato sulla normativa dei beni pubblici e usi civici in Italia, ed in Calabria. In particolare, la normativa più completa in termini di Beni Pubblici in Italia è rappresentata dal Disegno di Legge del 2007, emanato dalla Commissione Rodotà. Il suo merito fondamentale è stato, innanzitutto, quello di riuscire ad elaborare, all'interno della categoria dei beni pubblici, una nuova categoria, che è quella dei beni comuni o, come definito nel diritto britannico, Commons. Un altro merito sostanziale, è stato quello di riuscire a fare una sintesi dei beni di proprietà pubblica, raggruppati in tre categorie: beni ad appartenenza pubblica, beni pubblici sociali, beni fruttiferi.

La Commissione ha stabilito, infine, una serie di criteri per garantire con efficacia la gestione e la valorizzazione dei beni pubblici. Il Disegno di Legge, scaturito dai lavori della Commissione, prevede infatti, per il loro uso, il pagamento di un corrispettivo proporzionale ai vantaggi che può trarne chi li utilizza, con meccanismi di gara fra diversi offerenti. Vengono inoltre introdotti nuovi strumenti di tutela, in ordine all'impatto sociale e ambientale che deriva dal loro uso. Il Decreto "Salva Italia" varato dal Governo Monti nel dicembre 2011, all'art. 27, prevede la facoltà degli Enti Pubblici (compresi gli Enti Locali) di poter alienare i beni di proprietà pubblica. Questa prerogativa, da un lato, consentirebbe, in parte, agli enti di poter risanare i propri bilanci, in un periodo come quello attuale di congiuntura economica e caratterizzato da forti tagli alla spesa pubblica del governo centrale; dall'altro lato aumenterebbe, di gran lunga, il rischio di quello che Rodotà definisce "dismissioni facili" degli Enti Pubblici, con particolare riferimento ai Comuni, che finiscono spesso ad agevolare i privati, depauperando il patrimonio di cui la collettività potrebbe usufruire. Tale ultima considerazione è la riflessione principale all'origine della presente idea progettuale, che attribuisce ai beni pubblici locali un potenziale innovativo, non utilizzato al meglio, da tenere in considerazione per ricreare circuiti di valorizzazione delle comunità calabresi.

Contatti

Delegata Terza Missione - DISPeS
Prof.ssa Alessandra CORRADO
a.corrado@unical.it
0984/492518

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