RFI: UN INNOVATIVO PROGETTO DI “ADOZIONE”
29.09.14,
La trasformazione che ha caratterizzato il sistema ferroviario italiano negli ultimi decenni, con la conseguente chiusura di molte stazioni ferroviarie, ha lasciato in dote una enorme mole di patrimonio immobiliare, abbandonato o inutilizzato. Partendo da questa constatazione, la Rete Ferroviaria Italiana ha deciso di avviare un’iniziativa progettuale per consentire a gruppi di cittadini, associazioni e comitati, Protezione Civile e Croce Rossa, di usufruire degli spazi rimasti oramai inutilizzati.
Il tutto è facilitato dalla predisposizione di Rfi, ad attivare contratti di comodato d’uso gratuito con i soggetti interessati al riutilizzo degli spazi, avendo come unico vincolo, quello della manutenzione ordinaria degli spazi, di responsabilità del soggetto gestore. La finalità del progetto è, innanzitutto, quella di consentire il riutilizzo di un enorme patrimonio immobiliare, che altrimenti rischierebbe di rimanere inutilizzato. Il progetto consente, inoltre, alle associazioni che svolgono attività a supporto delle persone socialmente svantaggiate, di poter usufruire di un luogo fisico d’incontro.
Il progetto, in poco tempo, è riuscito a generare la realizzazione di 345 progetti sull’intero territorio nazionale, consentendo a numerose associazioni, di poter mettere in atto la loro creatività ed il loro impegno quotidiano, per la realizzazione di attività progettuali che, pur avendo pensato da tempo, non riuscivano a realizzare. Tra gli esempi migliori, vi è senz’altro quello realizzato in un immobile presente nella stazione di Napoli Gianturco. Questo, infatti, è stato concesso in comodato d’uso gratuito al Centro Servizi di Volontariato, che organizza momenti di discussione e di formazione; qui è stato realizzato, inoltre, un bar che prevede l’inserimento di soggetti socialmente svantaggiati. Un esempio altrettanto bello, oltre che socialmente utile, è stato realizzato nella stazione di Anguillara Sabazia, in provincia di Roma, in cui l’associazione Terra Tua ha avviato un percorso di promozione turistica dell’area del lago di Bracciano.
Quelli elencati sono soltanto due di centinaia di progetti che sono stati avviati grazie all’intraprendenza ed alla lungimiranza di Rfi, che ha consentito a tanti edifici inutilizzati di trovare una nuova “destinazione d’uso”. Vi sono ancora molti di questi immobili abbandonati o inutilizzati da poter riutilizzare ma, affinché tutto ciò avvenga, si deve fare appello al mondo associazionistico e del terzo settore.