VALORIZZARE I TALENTI PER ATTIVARE LA PARTECIPAZIONE
13.12.13,
Quale testimone privilegiata in tema di partecipazione giovanile se non un'educatrice di un centro di aggregazione comunale? Oggi abbiamo incontrato Rossella che da anni lavora per i ragazzi da volontaria di un'Associazione prima ad operatrice del centro di aggregazione fino ad oggi. Abbiamo chiesto a Rossella di raccontarci la sua visione riguardo la vita di Comunità nel Reventino e più nello specifico la sua esperienza in tema di partecipazione giovanile.
I ragazzi che frequentano il centro di aggregazione, denominato Mediateca Comunale "Giorgio Gaber", hanno un'età che va all'incirca dai 6 ai 14 anni, in genere i ragazzi dopo le scuole medie non sono assidui frequentatori del centro.
Rossella ci racconta di una comunità all'interno della quale sono presenti iniziative interessanti da diversi punti di vista, ma non solo nel Comune in cui opera anche in quelli limitrofi. Tuttavia, riscontra una momentanea decadenza del ruolo delle organizzazioni del Terzo Settore, che faticano a svolgere le proprie attività. Il problema che Rossella riconosce come prevalente su tutti gli altri è quello dell'esclusione dei giovani. Ritiene si debba intervenire in modo imponente nelle attività di ascolto dei più giovani e nella realizzazione di processi che li coinvolgano maggiormente. Pensa sia necessario dislocare sul territorio diversi centri di aggregazione per realizzare attività di incontro e socializzazione. Una particolare attenzione va riservata ai contenuti delle attività per le quali ci si incontra, infatti crede si debba puntare in modo strategico ad iniziative culturali, artistiche, musicali per dare libero sfogo ai loro talenti.
La nostra educatrice ha organizzato numerosissime iniziative sia di tipo culturale che sociale e crede che finora tutte siano state in diversa misura gratificanti, poiché la passione che mette nel realizzarle ha semplificato lo sforzo di organizzarle. Tuttavia, non trascura l'aspetto economico della realizzazione di qualsiasi tipo di attività e vorrebbe riuscire a trovare modi più semplici per sostenere le sue iniziative.
Una Comunità felice è per Rossella una comunità che stimola i propri giovani assecondandoli nelle loro passioni, poiché solo a essi si deve guardare per innescare il cambiamento in una Comunità.