OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI
16.12.13,
Quella delle Ex Officine Grandi Riparazioni di Torino è una delle più innovative pratiche di riutilizzo di un immobile oggi dismesso ma che in passato dava lustro alla città per essere una delle realtà economiche più importanti. Se in passato l'immobile era testimone del lavoro di migliaia operai iper-specializzati portatori, come le vecchie corporazioni di arti e mestieri, di conoscenze rare e complesse oggi vede animarsi al proprio interno attraverso mostre, concerti, eventi enogastronomici. A creare questo centro sono stati la Città di Torino e Comitato Italia 150 con la collaborazione produttiva del Teatro Stabile di Torino, di due esperti docenti universitari di sociologia e di storia contemporanea, da un direttore artistico, da alcuni consulenti, ed in partenariato con Fondazione Torino Musei - GAM Torino, Teatro Regio di Torino, Museo Nazionale del Cinema, RAI, Cinecittà Luce, Touring Club Italiano ed Intesa San Paolo.
Le Officine Grandi Riparazioni sono state la sede principale delle celebrazioni torinesi e piemontesi dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Hanno manifestato così una nuova vocazione: quella di luogo della memoria, della cultura e del tempo libero.
Le Officine, infatti, ospitano la mostra "Fare gli italiani",un'esposizione che racconta il popolo italiano attraverso il vissuto quotidiano nei diversi ambiti dell'agire umano, come ad esempio la scuola, la politica, le migrazioni, l'economia, e molti altri ancora. L'innovazione è da rintracciarsi oltre che nella pluralità di strumenti, narrazioni e linguaggi utilizzati lungo il percorso (testi, immagini, filmati interattivi raccontano il contributo fornito all'unificazione degli italiani da mezzi come la fotografia, il cinema, il teatro, la radio, la televisione), ma nella straordinaria opera delle centinaia di volontari che hanno potuto permettere la realizzazione di un'opera di tale grandezza.
Le officine ospitano numerose mostre che si tengono all'interno di questo enorme capannone non ristrutturato, modificato pochissimo nella forma, ma arricchito nei contenuti. La struttura in parte fatiscente è in secondo piano rispetto alla straordinarietà delle esposizioni. Nei 18 mesi di apertura, la mostra Fare gli italiani ha offerto agli studenti la straordinaria opportunità di sperimentare da vicino il rapporto di stretta continuità che lega il nostro passato al nostro presente.
Accanto alla mostra, inoltre, le Officine Grandi Riparazioni hanno offerto una serie di laboratori didattici. Proposte didattiche divertenti e innovative che hanno permesso agli studenti di confrontarsi con strumenti di apprendimento inconsueti e particolarmente coinvolgenti, come ad esempio: come funziona la lavorazione di un film; la redazione di un e-book; che cosa accomuna l'attuale fenomeno delle migrazioni con le storie di emigrazione vissute da tanti italiani all'epoca dei nostri predecessori. Questi sono soltanto alcuni dei temi che sono stati affrontati all'interno dei laboratori.
Il progetto ha visto il coinvolgimento dal basso della comunità, in quanto le attività non erano dirette ad un pubblico esterno, ma parte di quel pubblico attraverso il proprio impegno volontario ha permesso il realizzarsi delle attività. I numerosi volontari giorno dopo giorno hanno costruito l'intero impianto espositivo e gestito la sala polivalente. All'interno dell'Officina, infatti, non vi è solo la mostra ma si è riservato uno spazio per la musica in particolare quella di gruppi emergenti, e di un ristorante in cui è possibile gustare le pietanze tipiche piemontesi. Di sicuro, la forte motivazione dei soggetti coinvolti era dettata dal forte comune sentire la tematica trattata.
La pratica è trasferibile anche in altri contesti, ma è da tenere in considerazione il fatto che l'intero progetto sia stato costruito intorno ad una tematica forte quale quella dell'Unità d'Italia e che, quindi, il coinvolgimento di volontari è stato più immediato.
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