COWORKING IN VACANZA!
03.03.15,
Le strutture turistiche, consapevoli della maggiore flessibilità di alcune professioni che consentono di lavorare non solo sul luogo di lavoro, si sono attrezzate mettendo a disposizione dei propri ospiti non solo WI-FI e PC ma anche spazi di “coworking”.
Si tratta di spazi come quelli presenti in molte città con scrivania, attrezzatura da ufficio, connessione wi-fi, ma anche un posto in cui dormire, cucinare e spazi comuni dove socializzare con i “colleghi”. Tra i clienti si contano professionisti come freelance, bloggers, artisti e designer, ma anche professionisti “tradizionali”.
C’è il coworking “esotico”, il coworking fuori porta e il soggiorno di coworking. Dei veri e propri pacchetti che costituiscono una via di mezzo tra la coworking holiday organizzata e il corso di aggiornamento.
Tuttavia, il coworking in vacanza ha i suoi vantaggi e svantaggi. Se da un lato può contribuire a trovare l’equilibrio tra vita lavorativa e tempo libero, favorisce lo scambio di idee e progetti, consente di “lavorare viaggiando” (una prerogativa riservata fino a qualche tempo fa solo ad alcune professioni quali agenti di commercio, reporter, tour operator, ecc.) e può essere un aiuto per la conciliazione famiglia-lavoro. Dall’altro, si rischia la perdita di un confine netto tra vita lavorativa e tempo libero, in questo caso fino a sconfinare anche nello spazio della vacanza, tra i cui obiettivi principali vi è invece proprio quello di dimenticare il lavoro.
Molte le opinioni a favore e contro questo fenomeno in crescita. Molte le riflessioni sulle caratteristiche del lavoro di oggi e sull’utilizzo di wi-fi e PC che consentono di lavorare ovunque ci si trovi!
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