LAST MINUTE MARKET.
05.03.14,
Spin-off dell’Università di Bologna, LastMinuteMarket sviluppa servizi innovativi di recupero di beni invenduti, contribuisce alla riduzione dello spreco in tutte le sue forme, previene e riduce i rifiuti attraverso la valorizzazione dei beni invenduti.
Attualmente è presente in molte regioni italiane e sta seguendo due progetti in Brasile e in Argentina. Opera a 360 gradi, collaborando con imprese, istituzioni, Terzo Settore e cittadini, generando per tutti gli attori coinvolti effetti positivi dal punto di vista ambientale, sociale, economico e nutrizionale.
Si occupa del recupero di beni invenduti, quali prodotti alimentari, prodotti ortofrutticoli non raccolti per ragioni di mercato o per eventi atmosferici, prodotti seminativi, pasti pronti non serviti dalla ristorazione collettiva pubblica e privata, prodotti farmaceutici e libri invenduti destinati al macero.
Tra l’altro, LastMinuteMarket organizza interessanti “progetti speciali”, tra cui Sprecozero, un marchio rilasciato per certificare in una attività l’uso efficace e razionale delle risorse, e Carocibo, un indicatore che consente di monitorare sia l’entità che gli incrementi nel tempo della spesa alimentare.
Un altro progetto interessante è sicuramente Un anno contro lo spreco, che ha come obiettivo principale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica europea ed italiana sulle cause e le conseguenze dello spreco, sulle modalità per ridurlo e la promozione di una cultura scientifica e civile orientata ai principi della sostenibilità e della solidarietà. Ogni anno il tema generale dello spreco viene declinato dando un’attenzione particolare ai diversi consumi: il cibo (2010), l’acqua (2011) e l’energia (2012) sono i focus del primo programma triennale.
Le iniziative di LastMinuteMarket sono abbastanza diffuse sul territorio nazionale, ma assenti o quasi, nelle regioni del Sud e centro-sud.
Bisogna sensibilizzare cittadini, istituzioni, imprese, associazioni per cancellare quelle “cattive abitudini” purtroppo radicate dell’agire comune e che determinano sprechi le cui conseguenze sono in più ambiti (sociali, economici, ambientali).
Fare innovazione è possibile, creare una società “eco-efficiente” o “eco-sufficiente”, è possibile e deve divenire l’obiettivo di tutti.