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Area Urbana Cosenza - Rende. Lab

CoRe: RESOCONTO DEL PRIMO INCONTRO

CoRe: RESOCONTO DEL PRIMO INCONTRO

19.03.15, Manuela De Franco

Aniti incontra, per la prima volta nella sua interezza, la comunità dell’area urbana di Cosenza e Rende

Lo scorso 2 Marzo si è tenuto, presso il Talent Garden di Rende, l’incontro di presentazione del Laboratorio di Innovazione Sociale dell’ Area Urbana Cosenza - Rende. L’occasione è stata utile per presentare alla comunità i risultati della prima fase (Ricerca-Azione) del Laboratorio, che si è svolta nel periodo compreso dal mese di luglio 2015 a quello di gennaio 2015, con 40 interviste a “testimoni privilegiati”, ossia referenti di organizzazioni ed associazioni di Cosenza e Rende impegnati in quei differenti ambiti tematici (che sono anche i temi portanti di RisorgiMenti.Lab) che riteniamo più prossimi al concetto di innovazione sociale: cittadinanza attiva, inclusione sociale, ambiente e sostenibilità, scuola, cultura ed altra economia.

Alla presentazione da parte dei Ricercatori Aniti di alcune delle proposte di azione emerse dal Rapporto di ricerca, ne sono seguite molte altre dei cittadini, durante l’acceso dibattito svoltosi nella seconda parte del pomeriggio infatti, molti sono stati i suggerimenti ed i solleciti creativi da cui prendere spunto, per creare insieme progetti partecipati sul territorio.

La dottoressa Gilda De Caro ha proposto di prendere in considerazione una best practice di un paesino vicino Mantova ed attuare su Viale Parco un chilometro di libri e cd, un modo per far sì che siano proprio i cittadini ad unire simbolicamente Cosenza e Rende.

L’Assessore al Comune di Rende Vincenzo Pezzi ha dato la propria disponibilità a collaborare fattivamente su progetti di innovazione sociale, anche attraverso la piattaforma Risorgimenti.lab, quali: la banca del tempo e la mappatura di beni inutilizzati sia pubblici che privati e stimolare così la partecipazione attiva dei cittadini.

Il professor Franco Rossi ha proposto di collaborare al “Festival delle città metropolitane” che si svolgerà a Reggio Calabria, ma anche di soffermarci a riflettere su cosa siano veramente le nostre città e sul fatto che basterebbe semplicemente unirle tracciando una striscia sul km di cui parlava la dottoressa Gilda De Caro. Inoltre, ha posto l’accento su come, soprattutto la città di Rende, abbia una tradizione agricola ancora molto preponderante, per cui, ha suggerito di fare progettazione sugli orti urbani, trasformandoli in beni comuni.

La Presidente dell’Associazione “Collaboriamo” Alba Mazzotta ha posto l’accento sul fatto che il dibattito sulla disunione tra le città di Rende e Cosenza sia oramai stantio e su come sia necessario che tutti insieme si superino questi antichi dissapori e si rifletta su a quale territorio ed a quale visione di futuro, sviluppo, cittadinanza apparteniamo, puntando su un ritorno alla città campagna, immaginando quest’area urbana estesa anche ad un territorio che fa da perimetro e da corona alle città di Rende e Cosenza.

Giovanni Salerno, ideatore del Map Design Project che è una casa editoriale specializzata in prodotti cartografici per un pubblico più ampio rispetto a quello della ristretta cerchia de degli addetti ai lavori, ha suggerito di collaborare sulla progettazione di mappature dei beni inutilizzati sul territorio, poiché i suoi i prodotti guardano soprattutto alla valorizzazione delle risorse ed alla narrazione di storie comuni.

Gìo studentessa paraguaiana, ha sottolineato l’isolamento in cui lei e gli studenti stranieri vivono nel Campus, evidenziando la grande opportunità che essi stessi rappresentano come diffusori delle bellezze e della tradizione storica, artistica, gastronomica della Calabria nel mondo e come sarebbe interessante progettare idee aperte alla multi cultura.

La dottoressa Tina Zaccato del centro studi e ricerche “Eùnomia” ha parlato della sua esperienza lavorativa di sociologa e criminologa, esperienza ricca professionalmente, ma lontana dal suo territorio e della sua difficoltà ad avere contatti con la comunità calabrese, esprimendo il desiderio di collaborare e fare rete, anche attraverso la piattaforma Risorgimenti.lab, così come la dottoressa Dorotea Mazziotti insegnante elementare, dopo anni vissuti in Lombardia ha espresso il suo disagio nel doversi nuovamente integrare in un territorio difficile come quello calabrese e la sua disponibilità ad utilizzare gli strumenti di progettazione partecipata offerti dalla piattaforma, anche per fare innovazione sociale nel mondo della scuola.

Giovanni Serra, presidente della cooperativa sociale di inserimento lavorativo “Dignità del lavoro” ha chiesto se sia possibile creare laboratori che diano voce al mondo dei ragazzi che hanno compiuto reati, ai disabili ed ai senza dimora che abitano Cosenza Rende, ha segnalato un’esperienza interessante a proposito del tema dei beni comuni da inserire nel catalogo delle cose da sperimentare, si tratta di “Scuole aperte” sperimentazione di amministrazione condivisa di istituti scolastici create da associazioni di genitori, che si fanno carico dei bambini in orari in cui le scuole diventano non luoghi.

La dottoressa Paola Perri ha posto l’accento sul fatto che le singole iniziative abbiano spesso bisogno di un sostentamento economico per essere portate avanti, anche nel “Contamination Lab” dell’Unical ha affermato che nascono tante idee, poi però non vanno avanti perché non ci sono le forze, se si potessero veicolare attraverso la piattaforma si potrebbe cercare insieme di supportarne qualcuna concretamente, ha inoltre suggerito di progettare, in maniera partecipata, qualcosa sui temi della famiglia e delle social street.

Il professor Mimmo Cersosimo ha sottolineato la necessità di provare insieme a darci una percezione di socialità, a fare qualcosa che non appartiene a nessuno di noi, ma appartiene allo stesso tempo a tanti di noi, ponendo l’attenzione su coloro i quali stanno peggio di tutti, si trovano in condizione di povertà assoluta, progettando insieme qualcosa per chi non ha un pasto, un tetto ed un medico. Costantino Rizzuti, socio dell’Associazione “Tecne” ha dato la propria disponibilità a collaborare su progetti artistici, manifestando la volontà di fare rete con altre associazioni e sottolineando l’importanza di incontrarsi, poiché il networking fatto con gli strumenti virtuali è uno degli elementi chiave per uscire dall’isolamento.

La dottoressa Adriana De Luca dell’Associazione “Gli altri siamo noi” ha evidenziato come oggi ci sia un forte isolamento e per costruire un’area urbana si debba partire dal basso, come tutto si costruisca con fatica impegno e responsabilità, tuttavia quando si sta insieme, c’è sempre gioia e la fatica scompare.

L’ingegnere Salvatore Orlando ha sottolineato come la piattaforma Risorgimenti.lab non sia il fine, ma lo strumento, che bisogna capire quanto abiliti in più, quante relazioni permetta di cogliere, lo si fa scendendo sul territorio, ascoltando la gente, solo così verranno fuori le idee, occorrerà tanto lavoro e fiducia sul fatto che scenda il digitaldivide.

La comunità ha risposto all’invito con entusiasmo e passione, mostrando un Co.Re palpitante ed un grande senso di appartenenza al proprio territorio, un desiderio di cambiare ciò che è fermo da troppo tempo ed una piena consapevolezza che anche la crisi economica e le mille difficoltà in cui l’area urbana versa, possano essere viste con occhi diversi, come opportunità di crescita e spinta all’innovazione sociale

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