SECONDO INCONTRO LABORATORIO DEL REVENTINO
23.03.14,
Il secondo incontro laboratoriale si svolge presso il Municipio di Carlopoli nel quale veniamo accolti dalla Vicesindaco che ci mette a nostro agio e ci fornisce l'attrezzatura utile per la conduzione delle attività. L'incontro si apre con un breve resoconto delle attività da svolgere per includere i nuovi partecipanti unitisi al gruppo. L'incontro sarà strutturato in due fasi parallele la prima coincide con il racconto degli scatti fotografici prodotti, nel frattempo si sviluppa l'attività di analisi e proposta che gli altri partecipanti al Laboratorio stilano, in riferimento a ciascun luogo presentato, scrivendo su una tovaglia di carta utilizzata per raccogliere i commenti degli ascoltatori. Entrando nel vivo delle attività si comincia con la presentazione del gruppo delle ragazze di Carlopoli che propongono la loro prospettiva sui luoghi per loro importanti. Straordinari scatti fotografici che raccontano il modo di guardare il paesaggio delle giovani carlopolesi coinvolte nel progetto. Molti spunti interessanti emergono dalle immagini e dai commenti che hanno espresso in riferimento alla possibilità di migliorare quelle piazze, quartieri ed angoli del paese nei quali trascorrono il loro tempo libero tra momenti di svago e socializzazione. Le immagini del corso di Carlopoli che per loro deve rimanere così com'è poiché "c'è tutto quello che serve", l'anfiteatro da valorizzare, la piazzetta dei migranti che non aspetta altro che essere popolata di ragazzi e bambini, sono tutti tasselli del quadro che rappresenta la loro prospettiva sul paese. I ragazzi nel frattempo hanno stilato una serie di proposte, per migliorare quei luoghi, e di considerazioni sull'attuale stato degli stessi. Emergono osservazioni molto originali e facilmente realizzabili e spunti di riflessione molto utili al fine di favorire lo scambio ed il confronto tra i ragazzi che quotidianamente vivono il territorio. Prosegue la presentazione dei luoghi di Soveria Mannelli che per Irene, Sara e Martina contano di più. Si ripropone nei racconti delle tre giovani la scalinata che affaccia sul corso, che caratterizza il tempo libero in compagnia di amici di molti giovani del paese. Nella presentazione non mancano riferimenti a ciò che nel paese è cambiato, che è stato modificato e che non è più accogliente come un tempo. Tra questi luoghi la nota "Piazzetta Kennedy" che solo un decennio fa era il luogo più popolato di ragazzi e motorini del paese, di colpo "svuotatasi in seguito allo sradicamento dell'albero che più la caratterizzava". Rappresentazioni percettive ed affettive hanno consentito alle giovani cittadine soveritane di rappresentare il loro comune. Luoghi più intimi e appartati per stare in tranquillità tra amiche, piazze per socializzare e scalini su cui adagiarsi per trascorrere intere serate. Proseguendo con la raccolta delle osservazioni degli altri partecipanti emergono proposte creative di valorizzazione dei luoghi presentati. La rappresentazione del Comune di Soveria Mannelli si conclude con Giuseppe che rievoca un luogo che ha un valore storico e culturale molto importante per il territorio, limitrofo al Palazzo Stocco, di proprietà di una storica famiglia baronale del Reventino. Si tratta di un terreno privato dalla straordinaria bellezza naturalistica un'antica area agricola coltivata che ha rappresentato una fonte di reddito per numerosi contadini dell'area per più di un secolo. Le passeggiate in quell'area oggi parzialmente abbandonata rappresentano per Giuseppe e i suoi coetanei il rifugio dalla monotonia urbana. Immergersi in un verde così incontaminato a pochi km dal centro abitato dona un'aurea avventurosa e magica al luogo. Più che proposte in questo caso i partecipanti hanno posto domande essendo l'area sconosciuta alla gran parte di loro e forse poiché incuriositi dall'emozionante modo col quale è stata presentata.