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BIBLIOTECHE DI QUARTIERE, ECCO FATTO!

BIBLIOTECHE DI QUARTIERE, ECCO FATTO!

05.09.14, Francesco Gaglianese

A Palermo, L'Aquila, Milano nascono e riscuotono notevole successo le biblioteche condominiali o di quartiere

A Ballarò, quartiere storico di Palermo, noto ai molti per il famoso mercato da cui prende il nome la celebre trasmissione televisiva di rai tre, in una realtà caratterizzata da un forte disagio sociale, in cui le famiglie sono perlopiù povere ed immigrate da paesi africani, in una Chiesa sconsacrata del settecento, nasce ed appare come splendida realtà la "Biblioteca dei bambini e dei ragazzi" la cui gestione è, oggi, affidata all'Associazione Le Balate.

La Biblioteca è fruibile 24 ore settimanali ed il patrimonio librario è derivato esclusivamente da donazioni; tutto il personale, altamente qualificato, lavora in Biblioteca in regime di volontariato; a questo si aggiungono tirocinanti della Facoltà di psicologia o della Scuola superiore di assistenti sociali o di Scienze dell'Educazione.

Un altro bell'esempio di biblioteca, nata soprattutto grazie alla volontà di far cultura nonostante le difficoltà economiche e sociali consequenziali al terremoto, è la Bibliocasa sorta a L'Aquila grazie alla Fondazione Unipolis ed ai numerosi volontari indispensabili per la riuscita del progetto, la biblioteca è sita in un prefabbricato a Piazza d' Arti, e animata da tanti giovani che hanno persino ideato un servizio bus che distribuisce libri in tutta la città.

A Milano, nel quartiere di San Siro, Roberto Chiapella, milanese 66enne che da 40 vive in via Rembrandt, ha dato vita alla prima biblioteca condominiale di Milano e per tutti i Milanesi, il palazzo in cui sorge è uno di quelli tipici della città meneghina, otto piani, ma gli inquilini sono ben lieti di fare i turni per occuparsi di gestire le migliaia di libri donati da tutto il rione, libri da schedare, registrare, segnare per i prestiti e le scadenze, ma soprattutto migliaia di libri da leggere ed amare, in uno spazio originale, ma comunque vibrante di produzione culturale.

 

Si tratta di esempi virtuosi che testimoniano come la voglia di creare comunità, di stare insieme ed associarsi in uno sforzo comune, vinca sui problemi, sulle difficoltà burocratiche, sulla mancanza di fondi e di aiuti statali. Ancora una volta l'Italia si mostra come un paese in cui è profondamente sentito il desiderio di cambiare, di creare da sé ciò che sarebbe altrimenti solo un desiderio irraggiungibile.

di Manuela De Franco

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