ANITI E IL PROGETTO BABY JOY
25.09.13,
I ricercatori di Aniti hanno incontrato presso la sede di Rende l'educatrice professionista che collabora con la Cooperativa Campo Aperto per la realizzazione del micro nido Baby Joy curandone la programmazione delle attività educative.
Il progetto Baby Joy sarà realizzato grazie ai contributi regionali in un immobile inutilizzato concesso in comodato d'uso gratuito dal Comune di Soveria Mannelli alla Cooperativa Campo Aperto e al suo interno sarà sperimentato un nuovo modello di gestione partecipata che coinvolgerà genitori, nonni, istituzioni locali, bambini ed educatori, associazioni e organizzazioni no-profit.
Scopo dell'incontro è stato quello di comprendere quali sono le esigenze di genitori con bambini, nello specifico di bambini 0-3 anni e avere conferma che le attività previste, nell'ambito della realizzazione del progetto Baby Joy, siano congrue con le reali necessità del territorio.
Dall'incontro sono emersi molti spunti interessanti. Le esperienze avute in altre regioni d'Italia, in contesti differenti da quelli vissuti come educatrice nel Comune di Soveria Mannelli hanno permesso all'educatrice di arricchire il proprio bagaglio di esperienza e il proprio background, nonché confermarle che ci sono altre attività che si potrebbero realizzare all'interno dei nidi aldilà di quelli meramente tradizionali di intrattenimento che apporterebbero enormi benefici sia per i bambini che per i loro genitori.
Nello specifico, data la sua esperienza lavorativa nel territorio del reventino, e in particolare nel Comune di Soveria Mannelli, segnala una scarsa presenza di servizi per la prima infanzia soprattutto di asili nido pubblici e privati.
Tante sono le idee innovative che si potranno realizzare, quali un nido più a portata sia di bambino che di genitore, dove vengono applicati modelli educazionali innovativi quali ad esempio: specifiche attività per lo sviluppo delle diverse aree sensoriali; maggiore attenzione agli arredi e all'alimentazione; attività specifiche volte a stimolare l'area di sviluppo senso-motoria, socio- relazionale.
L'educatrice riconosce che uno degli ostacoli maggiori per la realizzazione di tali interventi è sicuramente il reperimento delle risorse finanziarie necessarie, nonché la predisposizione degli educatori a sperimentare attività nuove senza che il "nuovo" venga visto come minacce piuttosto che come opportunità.
L'attenzione dei ricercatori di Aniti sul progetto Baby Joy continuerà incontrando le mamme del reventino con bambini 0-3 anni che usufruiscono o usufruiranno dei servizi per la prima infanzia.