LA SEDIA ROSSA ABBATTE LE BARRIERE
07.08.13, Francesca Saraco
L'amore per sua figlia e la voglia di consentire una giornata al mare a chi spesso al mare non va, sono le motivazioni che hanno spinto Aldo Faustini a creare un piccolo paradiso terrestre, a misura di chi nella vita quotidiana deve affrontare tanti ostacoli per potersi muovere liberamente.
In un terreno situato nel bel mezzo della Riserva Marina Protetta di Capo Rizzuto con tanto di spiaggia da sogno, Aldo e sua figlia Laura gestiscono il villaggio turistico Progetto Sorriso con la cura e con la maestranza di chi vive la disabilità sulla propria pelle. Ed infatti, qui, niente è lasciato al caso. Il villaggio si trova in una piccola insenatura del promontorio di Capo Piccolo, un'oasi di tranquillità, con una spiaggia privata sabbiosa, acque limpide e poco profonde e una calda corrente marina che garantisce la balneabilità già a partire dal mese di maggio. Il fiore all'occhiello è la pedana, ideata, provata e perfezionata da Aldo stesso, con la quale si riesce ad entrare in acqua con una carrozzina, creata artigianalmente a partire da una sedia rossa. La spiaggia privata è accessibile grazie ad una rampa, che consente alle famiglie di godere del mare in assoluta tranquillità e serenità.
Tuttavia, Aldo vorrebbe perfezionare la sua pedana, che attualmente è fissa e non consente ai diversamente abili di entrare in acqua in piena autonomia, sostituendola con una automatizzata. Nonostante l'impegno profuso e le potenzialità del progetto, la famiglia Faustini attende ormai da 4 anni l'autorizzazione dell'Amministrazione Comunale per procedere ai lavori. Certo, non è semplice, considerato che si tratta di interventi che interessano l'area della riserva marina. Un dilemma di non poco conto, quindi, che vede da una parte la tutela della salute e del benessere psico-fisico della persona e, dall'altra, la tutela dell'ambiente.
Nelle more di una decisione definitiva, Aldo e Laura continuano imperterriti il loro cammino. Conoscere il Progetto Sorriso – durante l'iniziativa organizzata lo scorso 3 luglio dal Consorzio Privatassistenza, di concerto con il Comune di Catanzaro – e condividere la gioia dei ragazzi nell'entrare facilmente in acqua non ha prezzo. Tutto il resto purtroppo sì. Per migliorare i servizi, aumentare gli spazi senza barriere architettoniche, necessitano maggiori investimenti e, dunque, risorse finanziarie non necessariamente soltanto pubbliche (sempre più ridotte al lumicino), ma anche e soprattutto private. Diventa fondamentale, pertanto, il lavoro che migliaia di volontari fanno ogni giorno, così come le piccole donazioni dei cittadini che, pur non vivendo in prima persona la disabilità, decidono di sostenere i progetti locali di inclusione sociale