AL VIA IL PROGETTO GUTENBERG 2013
20.05.13,
CATANZARO – 20 maggio 2013. Per il Liceo Classico "P. Galluppi" , ma anche per la città di Catanzaro e per la Calabria stessa, è appena trascorsa una giornata ricca di fermento: ha avuto infatti luogo l'inaugurazione di una nuova edizione del Progetto Gutenberg, fiera del libro ormai molto nota che da undici anni esalta il panorama calabrese, non solo scolastico ma anche culturale.
L'inaugurazione, dal titolo "Non sperate di liberarvi dei libri", si è svolta presso l'Auditorium A. Casalinuovo. In essa si sono susseguiti numerosi saluti, ringraziamenti, auguri, promesse di disponibilità e complimenti molto sentiti da parte di tutti i partecipanti, per essere riusciti a giungere all'undicesima edizione senza che questa iniziativa diventasse in alcun modo monotona o pesante; anzi, come rimarcato in sede di dibattito, si è stati capaci, anno dopo anno, di apportare importanti rinnovamenti al Progetto, anche espandendolo al di fuori della scuola.
In questa undicesima "festa di compleanno" hanno giustamente partecipato gli alunni delle scuole a cui l'iniziativa è indirizzata, oltre che numerose autorità calabresi scolastiche, civili e religiose. Queste ultime sono intervenute con discorsi appassionati, veri e propri inviti a non gettare con noncuranza il patrimonio culturale che ritroviamo nella nostra regione, ma anzi a valorizzarlo con la cultura e con progetti simili al Gutenberg. Parole molto toccanti sono state dette, come quelle pronunciate da due studenti, Caterina Gentile, allieva del Liceo Classico P. Galluppi, e Marco Bisurgi, in rappresentanza del Liceo Scientifico Siciliani. Discorsi indirizzati al giovane "popolo del futuro", vere e proprie richieste di un maggiore amore nei confronti della nostra terra, della nostra Calabria. Un grande appello a studiare e ad abbattere le barriere dell'ignoranza in cui proliferano tutti quei mali di cui è malata la società. Infatti, come è stato detto, lo studio è una delle prime lotte contro ogni ingiustizia e di conseguenza anche nei confronti della mafia: il vero mafioso infatti, non teme le manette o il carcere, ma teme la scuola e la cultura, non teme lo squadrone di polizia o il plotone d'esecuzione, ma la popolazione studentesca intellettualmente vivace.
Tagliente l'osservazione del professore Armando Vitale, "papà" del Progetto ed ex preside del Liceo P. Galluppi, nei confronti dei Tg regionali, ritenuti poco attenti nei confronti della manifestazione.
E in effetti l'inaugurazione di lunedì scorso non è di un progetto che trova compimento solo in questi sei giorni: è portato avanti da oltre un anno e da circa 40 anteprime, come non ha mancato di ricordare l'attuale preside del Liceo Galluppi, Elena De Filippis, la quale ha abilmente preso in mano le redini del progetto entrando in collaborazione con gli altri organizzatori.
Ma il protagonista assoluto è stato il libro. Va letto nell'intimità, poiché leggere, nel vero senso della parola, significa avere accesso a momenti di silenzio. "Leggiamo il libro, ma più profondamente, forse, è il libro a leggere noi", come ha ricordato il professore Vitale riprendendo una frase di George Stainer. Il libro è un'esplosione di cultura e la cultura è l'unico farmaco per combattere l'apatia e il disincanto.
Questa inaugurazione è stata ricca di passione e di speranza per una futura crescita, sana e corretta. In fondo, è come se ogni persona che partecipa a questa manifestazione dando un suo contributo – piccolo o grande che sia – ne accrescesse la bellezza e la piacevolezza. Una bellezza che, bisogna ammetterlo, non sempre si manifesta con ordine e armonia per chi la vive dall'interno, ma che più di frequente impregna l'atmosfera di caos e agitazione. Ma è forse un problema il caos? Non secondo il professore Vitale, il quale ha espresso l'importanza della confusione con queste parole: la vita stessa, spesso, si presenta in modo confuso e non c'è forma, associazione o cultura che possa prescindere dalla vita. Se i giovani hanno bisogno del caos per far fuoriuscire la loro creatività, allora ben venga il caos.
E noi non possiamo che augurare buona fortuna a questa nuova edizione del progetto, sperando che migliori e si rinnovi sempre anche nel futuro.
di Mirella Levato