SERVIZI PARTECIPATI PER LE FAMIGLIE DI TORINO
06.05.14,
A fronte del profondo cambiamento politico e sociale che ha attraversato la città di Torino, dovuto, da una parte alla crisi economica che ha abbracciato l'intera nazione e dall'altro alla minore disponibilità di risorse, private e pubbliche, sia per le famiglie che per gli enti locali piemontesi, si è costituito un Team di progetto formato da Direttori, Dirigenti, Responsabili Pedagogici e Amministrativi che hanno messo a disposizione tempo e competenze e si sono avvalsi dell'apporto prezioso di soggetti diversi, (Iter, nidi e scuole d'infanzia, uffici centrali), con differenti ruoli (genitori, responsabili, operatori...) e soggetti appartenenti ai diversi ambiti: privato, sociale, no-profit, associativo, per ripensare i servizi alle famiglie in maniera innovativa e partecipata.
L'idea centrale del progetto è stata tutelare servizi educativi come bene comune e diritto delle bambine e dei bambini di tutta la città, per cui si è proceduto a tappe con l'avvio nel giugno 2013 della comunicazione del manifesto del progetto, da parte dell'Assessorato alle Politiche Educative. Cruciale è stata l'attuazione della fase di ascolto, realizzata dai componenti del Team di progetto ed "Avventura Urbana"(società esperta in progettazione partecipata) Si è quindi condiviso il "Documento informativo per aprire la discussione" con un Tavolo degli stakeholders costituito da 40 persone portatrici di interessi diversi, ma accumunati dal desiderio di creare qualcosa che migliorasse effettivamente la qualità di vita delle famiglie torinesi. Tra giugno e settembre 2013 sono state effettuate, con il metodo dell'ascolto attivo, 70 interviste a genitori, operatori e diversi portatori di interesse, che hanno liberamente manifestato il proprio pensiero sulle potenzialità del sistema presente e sulle prospettive future dei servizi educativi.
Nel mese di ottobre 2013 è iniziata la sensibilizzazione dell'intera comunità locale, chiamata a discutere su tre temi:
• la domanda, i modelli di servizio e la loro sostenibilità;
• gli elementi di qualità in un servizio educativo per la prima infanzia;
• l'integrazione tra pubblico e privato nei servizi per la prima infanzia.
A ciò sono seguiti 10 incontri territoriali diffusi nella città, aperti a tutti i cittadini interessati supportati da facilitatori degli incontri e 4 incontri di approfondimento nel mese di novembre, in cui coloro che erano stati facilitatori, hanno assunto il ruolo di moderatori di conflitti, per l'esplicitazione delle prime proposte di piani attuativi. Inoltre, sono stati organizzati "Seminari di nutrimento", percorsi paralleli di ricerca e indagine con il coinvolgimento del mondo accademico e scientifico e di studio delle best practices presenti sul territorio piemontese ed infine, nel mese di novembre, un Convegno sulla "Qualità" dei servizi che sarebbero stati creati nel prossimo futuro e sulla loro valutazione.
Le proposte e le idee in sintesi sono state consegnata alla classe politica, e nelle vesti di documento finito verranno restituite alla cittadinanza in questi mesi con 10 incontri, uno per circoscrizione, nei quali si potranno stimolare nuovamente i partecipanti ad arricchire ciò che è stato scritto.
I temi individuati e le proposte elaborate riguardano due macro-questioni:
• la necessità di adattare e regolare il sistema di offerta alle mutate esigenze delle famiglie e dei bambini, con organizzazioni più flessibili e possibili innovazioni utili;
• l'importanza di costruire un sistema integrato dei servizi educativi, con organismi di governance e un quadro di riferimento comune che espliciti gli elementi di qualità ritenuti fondamentali e inderogabili;
La novità di questo metodo di lavoro è che il percorso svolto fino a questo momento è stato semplicemente uno spunto per nuove iniziative, che in futuro rispettino ed assecondino le esigenze nuove che sono sorte nella vita delle famiglie ed hanno cambiato la cultura dell'infanzia;
L'obiettivo primario di questo percorso, nonostante l'evidente differenza di contesto territoriale, è molto affine allo spirito dello statuto di "Aniti", l'idea di base di promuovere comportamenti, provvedimenti, servizi innovativi e progetti a difesa dei cittadini, a partire dalle bambine e dai bambini fino alle comunità locali nella loro totalità, in una logica di sostenibilità è fattibile, così come contribuire a liberare l'uomo dalle sovrastrutture contemporanee, garantendogli allo stesso tempo il ruolo di assoluto protagonista nella strategia di un futuro migliore .
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