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Donne vittime di violenza

Donne vittime di violenza

25.11.14, Manuela De Franco

A Bologna un nuovo sito ed un’applicazione per visualizzare e diffondere i dati sul femicidio

Le donne appaiono oggi come vittime “ideali” del fenomeno della violenza per vari aspetti, da un lato per la loro inferiorità fisica rispetto all’uomo, dall’altro per una motivazione sociale per cui è insita in esse una sorta di abitudine a sopportare in nome dei figli e del bene familiare un’ educazione ad accogliere ed a prendersi cura dei mariti, dei figli e degli anziani, a costo di pagare violenza, minacce, umiliazioni che nei casi più gravi, sfociano in omicidio.

Sono 179 le donne uccise dagli uomini in Italia nel 2013, una vittima ogni due giorni, oggi 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. I risultati dell’indagine Eures sugli omicidi di donne per mano di mariti, fidanzati e parenti nell’anno 2013 mostra che sarebbero 179 le donne uccise, in pratica una ogni due giorni, rispetto al 2012 sarebbero aumentate del 14%, con un aumento di oltre il 16% degli omicidi in ambito familiare (da 105 a 122, 7 delitti su 10). Le donne uccise in Italia nel 2013 sarebbero pari al 35,7% dei morti ammazzati, dato che se confrontato con quelli del 1990 (le donne erano l’11% delle vittime) si evidenzia in tutto il suo potenziale aumento. Il 66,4% delle donne uccise in ambito familiare sono state uccise dal marito, dal convivente o dall’ex coniuge. Dal 2013 sarebbe il Sud l’area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% rispetto all’anno precedente, così come al Sud è più alta l’incidenza delle donne uccise all’interno di rapporti di lavoro o di vicinato e dalla criminalità.

La violenza assume molte forme,a tal proposito la Fondazione Pangea nel proprio rapporto, “ogni forma di violenza fisica sessuale, ma anche psicologica e lo stalking, possono comportare debilitazioni più o meno permanenti e disabilità fisiche, traumi psico-emotivi, difficoltà nelle relazioni affettive, lavorative, di mantenimento di sé. Nel caso ci siano dei figli, la trasmissione intra-generazionale della violenza può creare un effetto domino se non viene recuperata in tempo”

In occasione di questa triste ricorrenza, la Casa delle donne di Bologna ha presentato un nuovo sito www.stopfemminicidio.it creato dalla Graphic Designer genovese Sara Porco, sul quale è possibile visualizzare diversi grafici realizzati a partire dai dati raccolti dalla ricerca della Casa delle Donne; tra cui: l’andamento temporale dei casi di femicidio in Italia, la distribuzione geografica e la relazione vittima-autore. Il termine “Femicidio” indica tutte le uccisioni di donne avvenute per motivi di genere, quindi a prescindere dallo stato o meno di mogli.

L’utilizzo di un termine specifico per identificare l’evento dell’uccisione della donna serve anche per distinguere tale esito estremo da quelli che rientrano nella generale categoria di femminicidio Attraverso l’applicazione “la mappa dei femicidi” si è voluto mettere in luce il fenomeno, partendo dalla diffusione dei casi avvenuti in Italia, considerato il fatto che sono proprio l’assenza e la poca diffusione dei dati ufficiali e dettagliati ad alimentare confusione ed a provocare pregiudizi e stereotipi da superare nella lotta alla violenza.

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