FAI E LO SPORTELLO DI CONCILIAZIONE
10.12.14,
La Cooperativa sociale FAI rientra nel cosiddetto “secondo welfare” con cui si intende l’insieme di attori economici e sociali, come imprese, sindacati, fondazioni, assicurazioni, organizzazioni del terzo settore ed enti locali, che vanno giorno dopo giorno accostandosi al “primo welfare” pubblico ed obbligatorio, di cui ampliano le attività in campo sociale.
In particolare, offre diversi e qualificati servizi di cura e di assistenza a domicilio rivolti alla famiglia e ai suoi componenti, minori, adulti e anziani, con la finalità di migliorare nel complesso la qualità di vita e favorire l’integrazione sociale e perseguire l'interesse generale della comunità, la promozione umana e l'integrazione sociale dei cittadini.
La Cooperativa con il finanziamento del Fondo Sociale Europeo e della Regione ha avviato il progetto Family Friendly “Fai la cosa giusta!”, indirizzato al sostegno di lavoratori nelle loro quotidiana difficoltà di conciliare vita professionale e vita privata.
A tale scopo, ha realizzato uno sportello di accompagnamento alla conciliazione per i propri soci lavoratori che è aperto due volte alla settimana proprio all’interno della cooperativa, con la finalità di rispondere ad ogni bisogno attraverso la messa a disposizione di una figura di sostegno pronta a chiarire ogni dubbio ed a risolvere problematiche relative all’interpretazione di normative o a dare riferimenti utili sul territorio, un servizio per tutt,i a favore della famiglia e della genitorialità, rivolto anche a tutti, non solo a chi era genitore di bimbi da 0 a 3 anni.
Si è partiti da un’attività di ricerca con la somministrazione di questionari , finalizzati alla raccolta di informazioni ed all’individuazione delle esigenze dei soci, scoprendo che conciliare significa soprattutto lavorare in sinergia. Lo sportello infatti, accoglie in primis le richieste dei lavoratori, valutandole sulla base delle possibilità della cooperativa, mettendo sullo stesso piano le esigenze delle due parti.
E’ questa una testimonianza di conciliazione nel mondo del secondo welfare, un progetto innovativo, partito dal basso, da un’accurata azione di ricerca, di valorizzazione dei risultati intermedi, di ascolto del bisogno e comunicazione continua in un dialogo sempre aperto, a dimostrazione del fatto che la conciliazione è possibile, se frutto di un progetto di studio approfondito e realmente rivolto alle famiglie.
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