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GEDEONE: CARLOPOLI E TERZO SETTORE

GEDEONE: CARLOPOLI E TERZO SETTORE

12.12.13, Gaetano Ierardi

Un terreno abbandonato è diventato luogo di integrazione per disabili

Partendo da Rende per inoltrarmi nel territorio del Reventino, cuore pulsante della presila catanzarese, non avrei mai immaginato di incontrare un progetto tanto semplice quanto innovativo. Il progetto in questione è denominato "Gedeone", frutto della collaborazione tra il Comune di Carlopoli, l'Associazione Santi Pietro e Paolo ed il Centro di Salute Mentale di Decollatura. Esso prevede la costituzione di un'impresa sociale, orientata ad operare nel settore agricolo ed in quello del turismo sociale, puntando alla valorizzazione dei beni ambientali. Il progetto è innovativo per la forte valenza sociale, derivante dal coinvolgimento, nell'attività dell'impresa sociale, di volontari, di persone con disabilità psichiche e di quanti trovano, nelle attività dell'impresa, un'opportunità di impiego occupazionale. Si tratta di uno dei pochi casi in cui esiste una forte sinergia e dialogo tra le Istituzioni locali, il mondo dell'associazionismo ed il Terzo Settore.

Questa idea progettuale è nata, infatti, grazie alla forza di volontà di Antonio Mangiafave, Presidente dell'Associazione Santi Pietro e Paolo, e del Sindaco di Carlopoli, Mario Talarico. Questi ultimi, congiuntamente all'amministrazione di Carlopoli, hanno trovato in un terreno abbandonato, concesso dal Comune in comodato d'uso gratuito decennale all'Associazione, la sintesi dei loro valori ed intenti. Per abbattere i pregiudizi che molto spesso vengono a crearsi intorno alle persone interessate da disagio psichico, la nascente impresa si propone come luogo di integrazione, ma soprattutto di riferimento per la collettività intera, per mitigare lo stigma delle persone che vivono qualche difficoltà. Le attività prevalenti perseguono l'obiettivo di facilitare le dinamiche relazionali e lo scambio di conoscenze, sia nelle famiglie delle persone in difficoltà, sia nella collettività. Nell’iniziativa, sono coinvolte istituzioni pubbliche, enti no profit, volontari, familiari e persone che vivono in situazioni di disagio economico-sociale e/o psichico.

I promotori del progetto sostengono con forza la necessità di dover restituire un'occasione di riscatto agli individui che versano in situazioni di disagio psichico, sociale o economico, attraverso forme di protagonismo sociale. Un altro importante elemento, coincide con la volontà di coinvolgimento della collettività, in ogni fase del progetto, mediante consultazioni, incontri e momenti deliberativi, per assegnare maggiore efficacia agli interventi. Saranno realizzati concorsi di idee per migliorare il progetto, provando ad applicare nuove forme di finanziamento, attraverso pratiche alternative e sociali.

La cornice all'interno della quale sarà realizzato il progetto è di straordinaria bellezza: fa da sfondo un meraviglioso paesaggio naturalistico e, completa l'opera la confinante Abbazia di Santa Maria di Corazzo, luogo ricco di storia e cultura, nota per essere stata residenza di Gioacchino da Fiore, nella quale diede avvio ai suoi studi. Nel terreno, di circa otto ettari, nei decenni precedenti sono stati realizzati degli interventi infrastrutturali da parte della Comunità Montana dei Monti Reventino Tiriolo e Mancuso, tra cui un'area pic-nic ed uno stabile di circa 100 mq, originariamente pensato come spogliatoio per i ragazzi che andavano a giocare nel vicino campetto di calcetto. Questa opera è rimasta però completamente inutilizzata ed abbandonata, per più di un decennio. Attualmente, i volontari dell'Associazione Santi Pietro e Paolo si stanno adoperando per ripulire il terreno e rendere riutilizzabile l'area pic-nic.

Inoltre, stanno tentando di coltivare la parte di terreno disponibile. È in fase di sperimentazione la piantumazione dello zafferano, per verificare che il microclima sia quello giusto: ad oggi i risultati sembrano essere abbastanza positivi. Si sta pensando alla coltivazione delle erbe officinali, con la creazione di un sistema che prevede i sentieri degli odori, attraverso i quali realizzare percorsi didattici. Sono molte le attività messe in cantiere per promuovere il progetto, ad esempio in occasione della fiera artigianale e agricola locale, già a partire da settembre 2014. Inoltre, tra le attività figura quella della realizzazione di un piccolo museo di storia sulla centenaria Abbazia. Certo, il progetto per essere duraturo nel tempo ha necessità di avere una propria sostenibilità economica. Tale aspetto si sta perseguendo mediante l'applicazione delle forme e dei metodi del programma GAIA, un programma innovativo di gestione contabile.

Contatti

Delegata Terza Missione - DISPeS
Prof.ssa Alessandra CORRADO
a.corrado@unical.it
0984/492518

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